Il Bagno Nettuno nasce nel 1865, fondato dai fratelli Giuseppe e Amedeo Barsanti. Come gli altri bagni di quel periodo, nasce come luogo di salute, di massima igiene, ma diventa presto il trionfo del corpo che si libera grazie alle mode arrivate da Parigi e alla musica che sbarca dall’America.
All'epoca c’erano già dei bagni aperti sul primo abbozzo di Passeggiata, ma il Nettuno è rivoluzionario e trasgressivo, diventando il primo bagno a mettere insieme in spiaggia uomini e donne, fino ad allora divisi negli unici due bagni aperti in città: il Dori, riservato alle signore e alle suore, ed il Nereo, che accoglieva gentiluomini e priori.
Costruito in stile liberty, era frequentato da medici e notai da Lucca e Firenze, attori e musicisti: nella sua lunga storia ha ospitato personaggi illustri e continua a farlo.
Mario Tobino, nel libro “Sulla spiaggia e di là dal molo” (Arnoldo Mondadori Editore, 1976 ), scrive: “...Il Nettuno era tabù. Una rete difendeva la sua spiaggia dalla plebe. Per entrarvi si doveva scendere in acqua fino al ginocchio, oltrepassare il capo della palizzata. E una volta entrati nella sua area ben pochi osavano addentrarsi nella spiaggia, in quell'anfiteatro di un calmo color giallo oro. [ ... ] Il Nettuno era il bagno dei ricchi, e più che ricchi, degli aristocratici, dei nobili, degli snob.“
Nel 1905 lo stabilimento divenne di proprietà di Attilio Brovelli di Milano, che al termine dell’Esposizione Universale di Milano del 1906 acquistò il padiglione della stazione d'arrivo in Piazza D'Armi per collocarlo al posto della struttura del vecchio stabilimento; nel corso dell’estate 1908 il bagno fu poi la sede dell’Esposizione Estiva Internazionale.
Già nei primi del Novecento il bagno offriva terapie salsoiodiche, concerti, servizio di telegrafo, interpreti, parrucchiere. Poi due incendi, nel 1913 e nel 1917, e le due grandi guerre portarono a varie modifiche nella sua struttura.
Dal dopoguerra è in mano alla famiglia Giannessi: nel 1950 fu Oreste Giannessi a comprare all'asta il Nettuno per 36 milioni di lire. Dal nonno Oreste, storico presidente dei concessionari italiani, al papà Graziano, tutt’ora operativo, fino ai fratelli che lo guidano oggi, Oreste (come il nonno) e Simona, il Bagno Nettuno è sempre stato a stretta gestione familiare.
Negli 1976 fu il primo bagno in Versilia, insieme al Principe di Piemonte, ad avere la piscina.
Nonno Oreste era famoso anche perché alle 17 si metteva a friggere i bomboloni (quintessenza della vacanza in Versilia), con o senza la crema. La tradizione viene oggi rinnovata con l’apertura alle 17 del chiringuito che propone cocktail e moijto.
Il bagno ha circa 200 cabine, dipinte di bianco e rosso, ed un fronte mare di 103 metri, e ancora oggi al Nettuno restano due le feste principali, una a luglio e l’altra ad agosto, organizzate come un tempo: cena, cocomerata, giochi in spiaggia, villeggianti mascherati e alla fine l’elezione della Miss.
Perché si deve innovare, ma restando nella tradizione.