Un documento datato 4 Aprile 1782, redatto per proibire l'introduzione e lo smercio nello Stato di "vini forastieri" affida ad alcuni notabili della città l'incarico di "vigilare" sulle varie Osterie, tra le quali appunto la "Osteria a S. Antonio" affinchè gli ordini vengano "puntualmente eseguiti"
Non solo è indubbio che si tratti dell'attuale "Buca di S. Antonio", ("Buca" in antico toscano equivale a "Taverna", "Osteria"), ma il fatto che nel 1782 venisse ancora indicata come "Osteria a S. Antonio" (cioè presso S. Antonio) fa pensare che esistesse ancor prima e cioè quando operava nello svolto tra la piazzetta dei Cocomeri e la via della Cervia l'Ospedale di S. Antonio in Poggio, quindi dal 1406 al 1610.
Nel corso dell'Ottocento quando, nello slargo creatosi in seguito a demolizioni tra la piazzetta dei Cocomeri e la Corte Campana, fu installata la Stazione della Posta dei cavalli, troviamo ancora la "Buca" non solo come locanda, ma anche come rimessa e stallaggio.
Dopo la soppressione della Posta e fino ai giorni nostri la "Buca" ha continuato ad operare e, grazie alla attenta gestione dei titolari Franco Barbieri e Giuliano Pacini, è rimasta uno dei locali più caratteristici di Lucca. Piatti come la zuppa di farro hanno catturato personaggi famosi: Giacomo Puccini, Ezra Pound, Mario Pannunzio, Re Gustavo di Svezia, Margareth Principessa d'Inghilterra, Indro Montanelli e altri.
2010 | Premi speciali |
Impresa che vanta un'anzianità minima di 150 anni e che è iscritta nel Registro nazionale delle imprese storiche |
1995 | Premi speciali |
Premio speciale alla Buca di S.Antonio ed ai Signori Barbieri e Pacini per essere un tradizionale ed antico punto di incontro per i lucchesi e per gli ospiti che visitano la città ed avere saputo mantenere inalterato il fascino di un luogo caratteristico di Lucca ove la cucina tipica si esprime ad altissimi livelli. |