Agli inizi degli anni Cinquanta dello scorso secolo, mentre la situazione economica di Levigliani stagnava nella precarietà il settore del marmo era invece fiorente, i mercati si aprivano favorevolmente e aziende limitrofe importanti del comprensorio apuo-versiliese producevano e commerciavano con profitto. Gli amministratori della Comunione dei beni Comuni di Levigliani colsero e interpretarono i nuovi fermenti che animavano il mercato, così, il 7 luglio 1951, la Commissione convocò in assemblea generale i soci della Comunione dei beni con la proposta di citare in giudizio la Soc. La Versilia, che non aveva adempiuto al rispetto degli accordi sottoscritti, fra i quali il completo sfruttamento degli agri marmiferi concessi (compreso quello dei Tavolini). Proprio questa particolare inadempienza pesò a favore dei Leviglianesi, che giunsero finalmente al riscatto dei beni nel 1955. Il 3 agosto 1956, presso il Circolo ricreativo operaio in Levigliani, si costituì la Cooperativa fra i Condomini dei beni Sociali di Levigliani con lo scopo di sfruttare i beni riscattati e lavorare le cave nel monte Corchia, ottenute in concessione ventennale dalla comunità rappresentata dalla Commissione amministratrice dei beni Comuni.
Il primo problema per la Cooperativa fu il reperimento delle somme, che i soci cominciarono a versare il 31 dicembre 1957, e che servirono a dare l’avvio ai primi lavori più urgenti e indispensabili. Il primo, in mancanza di una strada agibile ai mezzi di trasporto, fu l’installazione di una teleferica che partendo dal paese giungesse ai Tavolini, opera che fu realizzata in breve tempo con l’acquisto dei resti di una teleferica in disarmo (carrelli, volano, funi di acciaio, supporti) e l’impiego delle forze dell’intero paese. L’impianto aveva inizialmente una portata attorno ai 4 quintali e partendo dalla quota iniziale di 600 metri giungeva fino a quota 1.542, con un dislivello totale di circa 942 metri.
Parallelamente alla teleferica si avviarono anche i lavori per realizzare la via della lizza che iniziarono nel maggio 1957 e terminarono nel luglio-agosto del 1958. La via permetteva la discesa dei blocchi, che venivano fatti scorrere su un piano inclinato (con un dislivello di circa 900 metri) sopra due robusti tronchi di faggio opportunamente squadrati (lizze) e sagomati anteriormente verso l’alto per evitare possibili attriti. Sotto le lizze venivano disposti tondelli in legno (parati) che obbligavano il blocco a scorrere per gravità. Il blocco, più noto come carica, affrancato a tre o quattro cavi in acciaio a seconda del peso e della sagoma, avanzava agli ordini del capo lizza mollando i cavi assicurati a loro volta ai piri, robusti supporti in legno fissati nella roccia e disseminati a debita distanza lungo i margini del piano inclinato. Un intero giorno era necessario per compiere il viaggio di discesa.
Altro fondamentale passo in avanti in questo senso fu senza dubbio la realizzazione della galleria per superare il salto della parete sud del monte Corchia, alla cui realizzazione si giunse faticosamente e con semplice strumentazione (badili, pale e carriole).
Nel 1958 la Cooperativa stipulò con la Società Henraux un accordo novennale che prevedeva di concedere alla Società Henraux il diritto di prelazione sulla produzione della Cooperativa. Il prezzo del materiale fu fissato in lire 50.000 a mc., con la clausola che avrebbe permesso alla Henraux di subentrare nel godimento della concessione qualora la Cooperativa avesse dichiarato forfait. Il 5 ottobre 1958 segnò una data miliare nella storia della Cooperativa: si festeggiò infatti l’arrivo del primo blocco targato C.C.L.1 (Cooperativa Condomini Levigliani) dalla cava dei Tavolini al poggio della piazza Padre Geremia Barsottini. La notizia dell’evento ebbe larga risonanza nell’intera Versilia e rappresentò lo sprone ad andare avanti nonostante le difficoltà: il primo bilancio attivo avrebbe infatti portato la data del 1977.
A causa delle vecchie tecniche di escavazione e della mancanza di una strada carrozzabile la scelta dei blocchi da selezionare ricadeva su quelli informi e molto difettosi, i quali, sebbene avessero potuto trovare collocazione a prezzi di realizzo in presenza di una strada carrozzabile, facevano risultare antieconomico il loro trascinamento a valle allo stato delle cose di allora. Le difficoltà proseguirono fino al 1970, quando la Cooperativa si organizzò per realizzare l’allacciamento Passo Croce - Monte Corchia, grazie anche all’opportunità di un finanziamento, frutto degli accordi con la ditta Carlo Telara di Carrara. La strada vide la sua ultimazione nel novembre del 1971.
Gli anni ottanta segnarono finalmente un netto miglioramento nei risultati economici della Cooperativa, in coincidenza con l’ingresso di tecniche rivoluzionarie quali l’uso del filo diamantato, le potenti pale meccaniche, le seghe diamantate continue, i giganteschi Derrick per sollevare e movimentare i blocchi. I successivi anni Novanta si caratterizzarono poi per il deciso cambio generazionale all’interno della Cooperativa, in un’ideale staffetta tra anziani e giovani cavatori; furono questi gli anni in cui si dovette anche far fronte alle diatribe con gli ambientalisti, e al problema del sequestro delle cave avvenuto il 27 aprile 1994, ma fortunatamente risoltosi positivamente, con la ripresa del ciclo produttivo delle cave il 26 agosto 1994.
Grazie all’accordo del 1993 di Comunione a scopo di godimento tra la Commissione dei beni Comuni e la Pellerano, si giunse all’atto di fusione del 1995, che incorporava la Cooperativa Lavoratori di Levigliani nella Cooperativa Condomini. L’attività estrattiva si ampliò notevolmente tant’è che le cave attive passarono da due a quattro ed i soci da tredici a ventidue, coadiuvati da otto operai. Le condizioni dei cavatori migliorano progressivamente, anche grazie ai servizi resi dalle nuove tecnologie.
Tra il 1998 e 2001 la Cooperativa ha partecipato al progetto CaD.PUMa finanziato dalla Comunità Europea per lo studio e la sperimentazione di nuove metodiche, con lo scopo di ottimizzare la coltivazione in sotterranea dei materiali lapidei. La direzione è dunque quella di sviluppare nuove applicazioni e competenze tecniche per uno sfruttamento sempre più moderno e razionale dell’escavazione marmifera.
Nel 2006, nell’ambito dei festeggiamenti per il cinquantesimo della Cooperativa Condomini, è stata ripercorsa la storia della Cooperativa attraverso il volume “Lavorare Liberi" e la realizzazione di un DVD dedicato, ed è stata posta nel centro del paese l’opera commemorativa del M° Renzo Maggi. Da ricordare è inoltre l’incontro con il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano che ha concesso ai Soci Fondatori superstiti l’onorificenza del Cavalierato al Merito della Repubblica con decreto del 24 novembre 2006.
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