La storia dell'edicola dei Coluccini affonda le sue radici nel 1922, per la precisione il 6 maggio, quando Torquato Coluccini aprì, con la moglie Leontina Mazzocchi, la prima merceria di Valdicastello Carducci.
La nonna di Torquato, Margherita Simi Silvestri, era cugina di Giosuè Carducci e proprietaria di Casa Carducci: il negozio, ancora oggi affacciato su Casa Carducci, ben presto divenne un punto di riferimento per gli abitanti del paese, poichè lì si potevano acquistare i beni dei più svariati generi: dai giornali ai giocattoli alle caffettiere, fino ai filati di lana e cotone per cucire e ricamare.
Negli anni della guerra la merceria risentì della difficile e precaria situazione generale, e quando Torquato venne deportato in un campo di concentramento tedesco, Leontina prese le redini dell'attività, sempre coadiuvata dai due figli Enrico e Giorgio. La famiglia attese per 14 mesi il ritorno di Torquato, che riprese il suo posto nella merceria fino al 1960, anno della sua morte.
Da allora Leontina gestì l'attività con i figli, mentre Enrico proseguì anche un'iniziale attività del padre riservandosi un piccolo spazio nei locali adiacenti l'emporio, dove si dedicò al lavoro di barbiere, fino al 1980, anno della sua morte. Giorgio nel frattempo, affermatosi nel campo della musica - inizialmente a livello locale e poi come professionista - continuò con successo la sua professione di musicista, sempre sostenendo l'attività di famiglia dall'Italia e dall'estero. Il suo nome d'arte, che da allora lo avrebbe identificato, era "Giò di Torquà", per tutti in paese più semplicemente "Giò".
Nel 1970 l'esercizio acquisisce l'attuale denominazione "Parole e Musica di Giò di Torquà", ed è Giorgio a prendere la piena gestione dell'attività a partire dal 1995. Riesce in quegli anni a ritagliarsi uno spazio per la professione di musicista a livello più locale, anche per poter stare vicino alla madre Leontina, che lo lascia nel 1997, con una splendida eredità di uncinetti, che hanno avuto anche accoglienza in Vaticano nel 1999, splendidi esempi di un'attività che va sparendo.
Dagli anni '80 Giorgio Coluccini ha caratterizzato la sua attività anche per il gran numero di timbri che ha creato (oltre 130), riportanti citazioni di Carducci, D'annunzio, Pascoli ed altri grandi poeti italiani. Le citazioni, timbrate sulle cartoline e le lettere in partenza da Valdicastello Carducci, le rendevano uniche dando alla corrispondenza una nota di colore e uan speciale caratterizzazione. Nell'epoca della multimedialità, sono ancora moltissimi, dice Giò, i collezionisti che le ricercano con sempre vivo interesse.
Ciò che ha da sempre contraddistinto l'edicola dei Coluccini, allora come adesso, è l'atmosfera familiare che vi si respira, in quello che Giorgio Coluccini chi.ama "il mio disordine organizzato", dove si trova sempre "una cosa per tutti", come recita l'insegna sull'esterno.
Soprattutto si trovano vivacità, ospitalità, e un sorriso per tutti.
1995 | Anzianità - più di 30 anni |
Impresa con più di 60 anni di attività |