La grande manifattura e l’industria si sono affermate in Lucchesia principalmente a partire dagli ultimi due decenni dell’Ottocento. A investire i propri capitali in nuovi complessi produttivi furono spesso imprenditori provenienti da altre parti d’Italia e dall’estero, i quali trovarono nell’area lucchese disponibilità di risorse energetiche, di manodopera e di materie prime.
Le attività prevalenti furono la lavorazione della carta, presente sul territorio già dal XIII secolo, il settore tessile (il più importante dal punto di vista occupazionale) il commercio di prodotti alimentari (olio, vino, formaggi), l’estrazione del marmo delle Apuane, i cui primi filoni erano stati individuati da Michelangelo e il settore navale a Viareggio, una delle prime spiagge italiane, nota pure per la pesca e la floricoltura. Il Censimento del Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio nel 1911 registrò sul territorio provinciale ben sei industrie con più di 250 occupati.
Un aspetto interessante che prende spazio in questo periodo storico è la formazione professionale rivolta ai giovani per acquisire conoscenza su arti e mestieri. La Camera di Commercio di Lucca, nel lontano 1917, fece costruire l’attuale Istituto Giorgi la cui inaugurazione avvenne nel 1920 per formare fabbri meccanici e falegnami ebanisti. La scuola venne edificata tramite proventi straordinari derivanti dalla tassazione camerale degli utili di guerra. La Cattedra ambulante di agricoltura, istituita nel 1898 sotto la direzione di Giuseppe Sforza, organizzava corsi di istruzione professionale per contadini: nel 1924 nacque la Scuola professionale di agricoltura presso la Colonia agricola per gli orfani dei contadini morti in guerra di Mutigliano.